giovedì 19 gennaio 2017

CAPTAIN FANTASTIC



L'attore sceneggiatore e regista Matt Ross scrive e dirige una storia su un tema più volte raccontato: l'essere genitore.
Quello che però rende Captain Fantastic un piccolo gioiello è l' inaspettata bellezza di questa pellicola. La scrittura dei dialoghi è fuori da ogni schema comune; con spiazzante fluidità la famiglia Cash viene presentata ad uno spettatore che sin dai primi fotogrammi non può che rimanerne affascinato.
Le danze si aprono su una verde foresta, in cui i 6 fratelli Bo, Kielyr, Vespyr, Rellian , Zaja e Nai vivono insieme al padre Ben ( Viggo Mortensen), il quale sceglie di crescere i propri figli in piena libertà di espressione, senza cedere al potere di massa, portandoli ad uccidere per procurarsi il cibo , a fortificarli con esercizi fisici, tra libri e musica , privando le conversazioni dei filtri educativi basati sull'età , perché la verità sovrasta qualsiasi tabù nella comunicazione tra genitore e figlio in quella verde foresta.

La selvaggia libertà della famiglia Cash viene travolta da un crudele destino, che li allontana dalla propria casa, sottoponendoli al giudizio altrui ma soprattutto di loro stessi. La ricca vita intellettuale ha valorizzato le loro menti ma non le loro vite, e grazie a questo viaggio Ben si scontrerà con le verità nascoste da cui lui è scappato, rifugiandosi nel silenzio del proprio  potere perché un genitore nonostante le più onorate intenzioni, spesso cede ai propri interessi senza accorgersi di soffocare ciò che più ama.
Questa pellicola non solo crea forti emozioni ma anche riflessioni allarmanti:
“Che genitore sarò?? che genitore sono ??.
Ci si muove tra pensieri taciuti o completamente nuovi e spesso la forza di essere nel giusto inganna il genitore, che cresce i figli nella propria verde foresta, arricchendoli di verità ma non di vita, quella vera, quella che va vissuta, che va toccata.
La magnifica magia di Captain Fantastic è l'insegnamento che trae Ben dai propri figli, dall'ironia tagliente all'ira esasperata di una catena da dover spezzare.
Matt Ross non solo esalta la famiglia nella più eccentrica forma ma ne glorifica l'importanza, usando però una strada diversa da altri film, spiccando per la propria originalità.
Il cast scelto comprende eta’ diverse, ma nonostante questo tutti donano al film un’autenticità sorprendente, quasi inaspettata direi; il tutto fortemente sostenuto da Viggo Mortensen e dal suo essere completamente nel personaggio , così vero , così dannatamente fragile nella propria dura corazza che man mano si sgretola donandogli una nuova vita.

MAGNIFICO.



martedì 3 gennaio 2017

RIDING AROUND CINEMA - A SPASSO NEL CINEMA CAPITOLO 3



QUESTA è LA STORIA DI UN UOMO

L'odio 1995 – American History X 1998

L'odio e American History X raccontano senza colori usando un bianco e nero , il degrado sociale in cui l'essere umano può vivere.
Il primo, del 1995 è stato scritto e diretto dal francese Mathieu Kassovitz ( Gothica, I fiumi di porpora) che racconta senza limiti morali la storia di 3 ragazzi , Vinz, Hubert e Said in una tipica giornata nel ghetto Parigino. Le loro vite, gia’al limite, vengono colpite da un ennesimo colpo basso, un loro caro amico finisce in ospedale dopo essere stato picchiato violentemente dalla polizia.
I caratteri dei 3 amici prendono lentamente forma con spietata scioltezza, senza però irrigidire l'anima di una storia paradossalmente delicata . Kassovitz non alimenta una violenza gratuita, ma racconta senza macchie e con sprizzi di ironia una parte di quel mondo che vive nell'Odio e che lo usa come arma contro altro Odio.

E' un film che si apprezza di piu da adulti , e soprattutto con una mente aperta, poiché in questo film non devi prendere le parti di nessuno. Anzi, è piuttosto seccante vederlo se non si ha una completa visone delle molteplici sfaccettature dell’essere umano, se non si ha coscienza del fatto che siamo noi i padroni delle nostre emozioni, e che nelle nostri mani possono trasformarsi in qualcosa di distruttivo come l'odio.

American History x è il primo FILM del britannico Tony Kaye.
A differenza della pellicola di Kassovitz, in questo la violenza verbale e visiva è più netta e tagliente, colpendoti come il film del ‘95 ma con ancora più disperazione.

Edward Norton, che per questa interpretazione avrebbe dovuto vincere tutti i premi esistenti al mondo, trasforma il proprio corpo e la sua anima in Derek Vinyard, un uomo cresciuto con il valore della “non uguaglianza” propria del nazismo, che lo porta ad uccidere con aria fiera e spietata 2 ragazzi di colore che vogliono rubargli l'aiuto. Il passato da cui è nata l’ intolleranza verso chi non è bianco e il presente di una prigione, che lo porterà a rivalutare la sua intera vita è crudamente rappresentato in questo eccellente film. American History X porta con sé una verità tangibile: che per quanto la nostra pelle possa essere diversa, per quanto l'odio possa avvelenare le nostre menti, siamo comunque tutti figli della stessa Terra.



O CAPITANO MIO CAPITANO

L' attimo fuggente 1989 - Risvegli 1990 - Hook 1991 - Mrs doubtfire 1993 - L'uomo bicentenario 1999


Sinceramente tutt'ora faccio fatica a realizzare che uno degli attori maschili più importanti della mia infanzia non ci sia più. A volte mi dimentico che tutti quelli che fanno parte di questo splendido mondo chiamato cinema siano umani e mortali. Non seguendo l'ordine dell'anno di realizzazione ma il legame verso queste pellicole, non posso non iniziare con Hook del 1991.
Solo Robin Williams avrebbe potuto impersonare Peter Pan e non sembrare ridicolo, anzi, ai miei occhi di bambina era l'adulto più figo del mondo ! Ed era questa la sua dote: trasmetteva passione con naturale disinvoltura .
Hook è diretto da Steven Spielberg,che ci riporta sull'isola che non c'è e tra i pirati del Capitano Giacomo Uncino, personaggio valorizzato dal fantastico Dustin Hoffmann e dal suo inseparabile servo Spugna - Bob Hoskins attore scomparso nel 2014 come Williams, vivo però nel mio lontano ricordo insieme a Roger Rabbit.

L'Attimo fuggente è del 1989 ma non avrei MAI potuto non citarlo perché è vera e propria pura poesia. Williams interpreta il professore di letteratura Keating di un istituto maschile, che a differenza dei rigidi colleghi insegna con passione l'arte della poesia, spronando i propri alunni a credere in se stessi e a fare ciò che desiderano, cogliendo gli attimi che la vita gli offre.
Ogni volta che da adolescente guardavo questo film, nonostante alcuni risvolti negativi , riuscivo comunque a cogliere la positività del “Carpe Diem”; era come se mi caricasse di linfa vitale per affrontare la mia cupa realtà da 15enne. Che splendido potere hanno alcune pellicole!

Mrs Doubtfire non credo abbia bisogno di presentazioni: tra tutti è il film che mi faceva più sbellicare dalle risate , e anche se l'età ora è diversa, il piacere di guardare questo formidabile attore non invecchierà mai.

Con L'uomo bicentenario ero maggiorenne. La storia di un robot, che con il passare degli anni ha il desiderio irrefrenabile di diventare umano ed invecchiare con la propria amata non può che essere commovente. Trovo che sia un film molto dolce e romantico; un’avventura verso un amore impossibile per l’uomo ma reale negli occhi di Andrew.


Risvegli del 1990 portò sui grandi schermi la splendida coppia Williams / De Niro , dottore e paziente per la precisione. Il film si basa sulla reale testimonianza del Dottor Oliver Sacks che verso la fine degli anni 70 somministrò a dei pazienti in stato catatonico un nuovo farmaco: la L-DOPA.
La pellicola si svolge in una strana estate che per qualche tempo ha ridato voce ai dormienti dell'istituto in cui il nuovo dottore lavora. La coppia ci porta in un mondo di silenzi e drammaticità da brivido, ben rappresentato grazie all' ottima sceneggiatura e alle loro strabilianti performance.
Il Dottore aiuterà il proprio paziente a rivivere sensazioni dimenticate, e il paziente portera’ il dottore a capire di non sprecare ogni attimo della propria vita e di viverla fino in fondo.

Oltre a questi favolosi 5 film aggiungerei anche Will Hunting del 97, grazie al quale Robin vinse l'Oscar, e Al di là dei sogni del 98 , film in cui Williams ricopre ruoli dalle sfumature drammatiche poco consueti all'attore, ma che conferma la propria innata bravura nell'essere un interprete a tutto tondo.



A SPASSO CON LA MORTE

Vi presento Joe Black 1998

E se la morte si presentasse alla vostra porta??


E' quello che succede a Bill Parrish ( Anthony Hopkins) magnate delle telecomunicazioni,
durante una cena in famiglia. Alla sua porta si presenta un uomo che con scioccante tranquillità gli comunica di essere la morte e che presto lo porterà con se nell' aldilà. Ma prima del loro eterno viaggio, la morte chiede a Bill di fargli da guida per saziare la propria curiosità verso l'essere umano. Da quella notte Bill e il suo nuovo amico Joe Black diventeranno inseparabili e insieme scopriranno valori nuovi e riscoperti accompagnandoci nel romanticismo di un amore sbocciato fino all'importanza del valore più importante: quello della famiglia.
Un eccellente Brad Pitt rende credibile un corpo che si muove con insicurezza e rigidità poiché governato da un anima non mortale, e quindi nuovo a sensazioni basilari dell'essere umano.
L'unica pecca del film è l'attrice Claire Forlani, tanto bella quanto inespressiva che nel film ricopre uno dei personaggi principali della storia.

GIRL POWER

Sirene 1990 - Thelma e Louise 1991 - Gli anni dei ricordi 1995
 
Sirene lo conoscono in pochi ma essendo stata per anni una grande fan di Winona Ryder è rimasto tra i miei ricordi.


E' un film molto delicato e leggero ma che nasconde nella propria semplicità un tema importante come quello della crescita.
Charlotte (  Winona Ryder nominata ai Golden Globe per questo ruolo ) è un adolescente confusa, malinconica, abbandonata dal padre e con una madre dai valori particolari e poco consoni alla fede cattolica che la figlia segue con rigida solennità. Dopo l'ennesimo trasferimento in una nuova città, le tre piccole donne Rachel ( Cher ) madre di Charlotte e Kate ( Cristina Ricci , all'epoca del film aveva 10 anni ) vivono ognuna una nuova esperienza che le porterà a capire la strada da dover percorre e a comprendersi l'una con l'altra diventando finalmente una famiglia.

Thelma e Louise è il film anni 90 più famoso della storia del cinema; magari non tutti l'avranno visto ma la storia delle amiche diventate delle fuorilegge è risaputa da tutti.


Questo film è semplicemente perfetto da qualsiasi angolatura lo si guardi.
La regia è del famoso Ridley Scott e la sceneggiatura non poteva che essere di una donna, Callie Khouri , vincitrice di Oscar , Golden Globe e di altri premi grazie a questa intensa storia.
La forza e bellezza di Thelma e Louise risiedono principalmente nella sceneggiatura; con chiarezza vengono descritti i diversi caratteri delle due protagoniste, del loro passato , presente e dell'unione che le lega. Nei 124 minuti del film tutto è chiaro e dannatamente emozionale.
Altro punto di forza della pellicola non può che essere la coppia Sarandon / Davis che con indubbia affinità trasformano le parole di Callie Khouri in realtà visiva dal forte valore artistico.

Gli anni dei ricordi del 1995 è forse il film più “girl power”del trio.


Non solo le protagoniste ma anche la regia fu affidata a una donna : Jocelyn Moorhouse ( The Dressmaker - Il diavolo è tornato).
In questo film vengono descritti gli amori del passato di un gruppo di amiche del “ circolo della trapunta “ che tra un THE freddo e l'altro ne iniziano una dal tema “ dove risiede l'amore “ per la giovane Finn ( Winona Ryder ) nipote di Glady ( Anne Bancroft) e Hy ( Ellen Burstyn ) .
Alle prese con la tesi di Laurea e la confusione di una proposta di matrimonio inaspettata, Finn ascolta i racconti delle donne del circolo che le faranno comprendere che un amore può durare in eterno e con passione, può fuggire, può tradire, può improvvisamente morire ma deve pur sempre essere vissuto.

                                          

In questi 3 film il tema principale è l'amore .
Ci si commuove, si sorride e si riflette. Ognuna di queste pellicole porta con sé un insegnamento e un valore naturale, racchiuso nell'anima di ogni essere umano:
la felicità è reale solo se è condivisa, che sia con un uomo , con un figlio, con una madre o con una amica.