Il mondo"blogger"è fatto di paroloni alla Zanichelli e frasi alla Pulitzer,..ma il resto di noi ? quelli che non hanno percorso strade alla Oxford, gli insicuri ! quelli dall'anima ricca di parole che non sanno esprimere..se non con una penna tra le mani. Vivo di cinema e adoro scrivere,nel mio goffo stile ma sono IO..e questo è il mio Blog.
L'attore
sceneggiatore e regista Matt Ross scrive e dirige una storia su un
tema più volte raccontato: l'essere genitore.
Quello che però
rende Captain Fantastic un piccolo gioiello è l' inaspettata
bellezza di questa pellicola. La scrittura dei dialoghi è fuori da
ogni schema comune; con spiazzante fluidità la famiglia Cash viene
presentata ad uno spettatore che sin dai primi fotogrammi non può
che rimanerne affascinato.
Le danze si aprono
su una verde foresta, in cui i 6 fratelli Bo, Kielyr, Vespyr, Rellian
, Zaja e Nai vivono insieme al padre Ben ( Viggo Mortensen), il quale
sceglie di crescere i propri figli in piena libertà di espressione,
senza cedere al potere di massa, portandoli ad uccidere per
procurarsi il cibo , a fortificarli con esercizi fisici, tra libri e
musica , privando le conversazioni dei filtri educativi basati
sull'età , perché la verità sovrasta qualsiasi tabù nella
comunicazione tra genitore e figlio in quella verde foresta.
La selvaggia libertà
della famiglia Cash viene travolta da un crudele destino, che li
allontana dalla propria casa, sottoponendoli al giudizio altrui ma
soprattutto di loro stessi. La ricca vita intellettuale ha
valorizzato le loro menti ma non le loro vite, e grazie a questo
viaggio Ben si scontrerà
con le verità nascoste da cui lui è scappato, rifugiandosi nel
silenzio del proprio potere perché un genitore nonostante le più onorate
intenzioni, spesso cede ai propri interessi senza accorgersi di
soffocare ciò che più ama.
Questa pellicola non
solo crea forti emozioni ma anche riflessioni allarmanti:
“Che genitore
sarò?? che genitore sono ??.
Ci si muove tra
pensieri taciuti o completamente nuovi e spesso la forza di essere
nel giusto inganna il genitore, che cresce i figli nella propria
verde foresta, arricchendoli di verità ma non di vita, quella vera,
quella che va vissuta, che va toccata.
La magnifica magia
di Captain Fantastic è l'insegnamento che trae Ben dai propri figli,
dall'ironia tagliente all'ira esasperata di una catena da dover
spezzare.
Matt Ross non solo
esalta la famiglia nella più eccentrica forma ma ne glorifica
l'importanza, usando però una strada diversa da altri film,
spiccando per la propria originalità.
Il cast scelto comprende eta’ diverse, ma nonostante questo
tutti donano al film un’autenticità sorprendente, quasi
inaspettata direi; il tutto fortemente sostenuto da Viggo Mortensen
e dal suo essere completamente nel personaggio , così vero , così
dannatamente fragile nella propria dura corazza che man mano si
sgretola donandogli una nuova vita.
L'odio e
American History X raccontano senza colori usando un bianco e
nero , il degrado sociale in cui l'essere umano può vivere.
Il primo, del 1995 è
stato scritto e diretto dal francese Mathieu Kassovitz (
Gothica, I fiumi di porpora) che racconta senza limiti morali
la storia di 3 ragazzi , Vinz, Hubert e Said in una tipica giornata
nel ghetto Parigino. Le loro vite, gia’al limite, vengono colpite
da un ennesimo colpo basso, un loro caro amico finisce in ospedale
dopo essere stato picchiato violentemente dalla polizia.
I caratteri dei 3
amici prendono lentamente forma con spietata scioltezza, senza però
irrigidire l'anima di una storia paradossalmente delicata . Kassovitz
non alimenta una violenza gratuita, ma racconta senza macchie e con
sprizzi di ironia una parte di quel mondo che vive nell'Odio e che
lo usa come arma contro altro Odio.
E' un film che si
apprezza di piu da adulti , e soprattutto con una mente aperta,
poiché in questo film non devi prendere le parti di nessuno. Anzi, è
piuttosto seccante vederlo se non si ha una completa visone delle
molteplici sfaccettature dell’essere umano, se non si ha coscienza
del fatto che siamo noi i padroni delle nostre emozioni, e che nelle
nostri mani possono trasformarsi in qualcosa di distruttivo come
l'odio.
American
History x è il primo FILM del britannico Tony
Kaye.
A differenza della
pellicola di Kassovitz, in questo la violenza verbale e visiva è più
netta e tagliente, colpendoti come il film del ‘95 ma con ancora
più disperazione.
Edward Norton,
che per questa interpretazione avrebbe dovuto vincere tutti i premi
esistenti al mondo, trasforma il proprio corpo e la sua anima in
Derek Vinyard, un uomo cresciuto con il valore della “non
uguaglianza” propria del nazismo, che lo porta ad uccidere con aria
fiera e spietata 2 ragazzi di colore che vogliono rubargli l'aiuto.
Il passato da cui è nata l’ intolleranza verso chi non è bianco
e il presente di una prigione, che lo porterà a rivalutare la sua
intera vita è crudamente rappresentato in questo eccellente film.
American History X porta con sé una verità tangibile: che per
quanto la nostra pelle possa essere diversa, per quanto l'odio possa
avvelenare le nostre menti, siamo comunque tutti figli della stessa
Terra.
Sinceramente
tutt'ora faccio fatica a realizzare che uno degli attori maschili più
importanti della mia infanzia non ci sia più. A volte mi dimentico
che tutti quelli che fanno parte di questo splendido mondo chiamato
cinema siano umani e mortali. Non seguendo l'ordine dell'anno di
realizzazione ma il legame verso queste pellicole, non posso non
iniziare con Hook del 1991.
Solo Robin
Williams avrebbe potuto impersonare Peter Pan e non sembrare
ridicolo, anzi, ai miei occhi di bambina era l'adulto più figo del
mondo ! Ed era questa la sua dote: trasmetteva passione con naturale
disinvoltura .
Hook è diretto da
Steven Spielberg,che ci riporta sull'isola che non c'è
e tra i pirati del Capitano Giacomo Uncino, personaggio valorizzato
dal fantastico Dustin Hoffmann e dal suo inseparabile
servo Spugna - Bob Hoskins attore scomparso nel 2014
come Williams, vivo però nel mio lontano ricordo insieme a Roger
Rabbit.
L'Attimo
fuggente è del 1989 ma non avrei MAI potuto non citarlo
perché è vera e propria pura poesia. Williams interpreta il
professore di letteratura Keating di un istituto maschile, che a
differenza dei rigidi colleghi insegna con passione l'arte della
poesia, spronando i propri alunni a credere in se stessi e a fare ciò
che desiderano, cogliendo gli attimi che la vita gli offre.
Ogni
volta che da adolescente guardavo questo film, nonostante alcuni
risvolti negativi , riuscivo comunque a cogliere la positività del
“Carpe Diem”; era come se mi caricasse di linfa vitale per
affrontare la mia cupa realtà da 15enne. Che splendido potere hanno
alcune pellicole!
Mrs Doubtfire
non credo abbia bisogno di presentazioni: tra tutti è il
film che mi faceva più sbellicare dalle risate , e anche se l'età
ora è diversa, il piacere di guardare questo formidabile attore non
invecchierà mai.
Con L'uomo
bicentenario ero maggiorenne. La storia di un robot, che con
il passare degli anni ha il desiderio irrefrenabile di diventare
umano ed invecchiare con la propria amata non può che essere
commovente. Trovo che sia un film molto dolce e romantico;
un’avventura verso un amore impossibile per l’uomo ma reale negli
occhi di Andrew.
Risvegli del
1990 portò sui grandi schermi la splendida coppia Williams /
De Niro , dottore e paziente per la precisione. Il film si
basa sulla reale testimonianza del Dottor Oliver Sacks che verso la
fine degli anni 70 somministrò a dei pazienti in stato catatonico un
nuovo farmaco: la L-DOPA.
La pellicola si
svolge in una strana estate che per qualche tempo ha ridato voce ai
dormienti dell'istituto in cui il nuovo dottore lavora. La coppia ci
porta in un mondo di silenzi e drammaticità da brivido, ben
rappresentato grazie all' ottima sceneggiatura e alle loro
strabilianti performance.
Il Dottore aiuterà
il proprio paziente a rivivere sensazioni dimenticate, e il paziente
portera’ il dottore a capire di non sprecare ogni attimo della
propria vita e di viverla fino in fondo.
Oltre a questi
favolosi 5 film aggiungerei anche Will Hunting del 97,
grazie al quale Robin vinse l'Oscar, e Al di là dei sogni del
98 , film in cui Williams ricopre ruoli dalle sfumature drammatiche
poco consueti all'attore, ma che conferma la propria innata bravura
nell'essere un interprete a tutto tondo.
A
SPASSO CON LA MORTE
Vi
presento Joe Black 1998
E se la morte si
presentasse alla vostra porta??
E' quello che
succede a Bill Parrish ( Anthony Hopkins) magnate delle
telecomunicazioni,
durante una cena in
famiglia. Alla sua porta si presenta un uomo che con scioccante
tranquillità gli comunica di essere la morte e che presto lo porterà
con se nell' aldilà. Ma prima del loro eterno viaggio, la morte
chiede a Bill di fargli da guida per saziare la propria curiosità
verso l'essere umano. Da quella notte Bill e il suo nuovo amico Joe
Black diventeranno inseparabili e insieme scopriranno valori nuovi e
riscoperti accompagnandoci nel romanticismo di un amore sbocciato
fino all'importanza del valore più importante: quello della
famiglia.
Un eccellente Brad
Pitt rende credibile un corpo che si muove con insicurezza e
rigidità poiché governato da un anima non mortale, e quindi nuovo a
sensazioni basilari dell'essere umano.
L'unica pecca del
film è l'attrice Claire Forlani, tanto bella quanto inespressiva che
nel film ricopre uno dei personaggi principali della storia.
GIRL
POWER
Sirene
1990 - Thelma e Louise 1991 - Gli anni dei ricordi 1995
Sirene lo
conoscono in pochi ma essendo stata per anni una grande fan di
Winona Ryder è rimasto tra i miei ricordi.
E' un film molto
delicato e leggero ma che nasconde nella propria semplicità un tema
importante come quello della crescita.
Charlotte ( Winona
Ryder nominata ai Golden Globe per questo ruolo ) è un
adolescente confusa, malinconica, abbandonata dal padre e con una
madre dai valori particolari e poco consoni alla fede cattolica che
la figlia segue con rigida solennità. Dopo l'ennesimo trasferimento
in una nuova città, le tre piccole donne Rachel ( Cher
) madre di Charlotte e Kate ( Cristina Ricci ,
all'epoca del film aveva 10 anni ) vivono ognuna una nuova esperienza
che le porterà a capire la strada da dover percorre e a comprendersi
l'una con l'altra diventando finalmente una famiglia.
Thelma e Louise è
il film anni 90 più famoso della storia del cinema; magari non tutti
l'avranno visto ma la storia delle amiche diventate delle fuorilegge
è risaputa da tutti.
Questo film è
semplicemente perfetto da qualsiasi angolatura lo si guardi.
La regia è del
famoso Ridley Scott e la sceneggiatura non poteva che
essere di una donna, Callie Khouri , vincitrice di
Oscar , Golden Globe e di altri premi grazie a questa intensa
storia.
La forza e bellezza
di Thelma e Louise risiedono principalmente nella sceneggiatura; con
chiarezza vengono descritti i diversi caratteri delle due
protagoniste, del loro passato , presente e dell'unione che le lega.
Nei 124 minuti del film tutto è chiaro e dannatamente emozionale.
Altro punto di forza
della pellicola non può che essere la coppia Sarandon /
Davis che con indubbia affinità trasformano le parole
di Callie Khouri in realtà visiva dal forte valore artistico.
Gli anni dei
ricordi del 1995 è forse il film più “girl power”del trio.
Non solo le
protagoniste ma anche la regia fu affidata a una donna : Jocelyn
Moorhouse ( The Dressmaker - Il diavolo è tornato).
In questo film
vengono descritti gli amori del passato di un gruppo di amiche del “
circolo della trapunta “ che tra un THE freddo e l'altro ne
iniziano una dal tema “ dove risiede l'amore “ per la giovane
Finn ( Winona Ryder ) nipote di Glady ( Anne
Bancroft) e Hy ( Ellen Burstyn ) .
Alle prese con la
tesi di Laurea e la confusione di una proposta di matrimonio
inaspettata, Finn ascolta i racconti delle donne del circolo che le
faranno comprendere che un amore può durare in eterno e con
passione, può fuggire, può tradire, può improvvisamente morire ma
deve pur sempre essere vissuto.
In questi 3 film il tema principale è l'amore .
Ci si commuove, si sorride e si riflette. Ognuna di queste pellicole porta con sé un insegnamento e un valore naturale, racchiuso nell'anima di ogni essere umano:
la felicità è reale solo se è condivisa, che sia con un uomo , con un figlio, con una madre o con una amica.