domenica 17 dicembre 2017

MOTHER! - MADRE!



Il rumore delle critiche su questo film è stato notevole, ma come sempre lascio scivolare il caos e mi immergo nella storia raccontata dal regista, in questo caso Darren Aronofsky( “Il cigno nero”).
Inizio subito dicendo che la sostanza c'è e il messaggio è evidente. Quello che stona all'interno di  Madre è lo sviluppo visivo; in parole povere Darren ha “leggermente” esagerato!
Ho molto apprezzato che ogni personaggio reincarnasse un simbolo biblico ma, ahimè,
la religione è un tema che va maneggiato con cura essendo un’arma a doppio taglio.

Javier Bardem è un poeta, metaforicamente rappresenta Dio, il quale ha perso ogni stimolo creativo, mentre sua moglie Jennifer Lawrence è LA MUSA, l’ispirazione, e quindi la Madre Terra .
La loro grande casa dispersa in un fitto bosco viene a un certo punto infestata da vari personaggi che lentamente affollano e distruggono quel piccolo angolo di “Paradiso”.
Ogni persona che entra dalla porta simboleggia varie sfumature positive e negative umane; nonostante la moglie continui con insistenza a chiedere al poeta di cacciare tutta quella gente, lui non può farne a meno, perché ha bisogno della loro sofferenza, del loro amore e della loro gratitudine per creare la poesia perfetta.

Evitare una strage di fischi è molto difficile quando si decide di portare Dio e i propri “seguaci” sul grande schermo. 

A mio parere Aronofsky ha malamente pompato in maniera estrema e troppo duramente un tema così delicato e fragile.
Ci sono molti film che si spingono nella direzione religiosa, esaltandola o massacrandola ma solo in pochi hanno saputo dosare il tutto con estrema precisione.

In Madre le proporzioni sono totalmente squilibrate, così ad un tratto ti ritrovi a guardare una pellicola che sembra un film di guerra, con tanto di bombe e spari. Si vedono persone sdraiate a terra incappucciate e giustiziate, il corpo di un neonato (che rappresenta il figlio di Dio) che viene fatto a pezzi e divorato, donne tenute prigioniere e torturate.

Tutti noi sappiamo che l'essere umano è arrivato spesso a varcare le porte del male, usando Dio come scudo per la propria malvagità; ma sbatterlo in faccia allo spettatore con così estrema violenza e condensare il tutto negli ultimi 45 minuti, è veramente troppo, anche per una persona come me che guarda spesso film dalle tinte molto forti.
Come ho già detto il messaggio e’ evidente e percepibile in ogni sua forma e mi dispiace sempre quando assisto al fallimento di un’idea perché è stata rappresentata male.
Forse i fischi non li meritava, e non me la sento neanche di bocciarlo totalmente perché la qualità in certi aspetti è innegabile, come ad esempio l’interpretazione di alcuni attori, la fotografia e l’atmosfera che cambia man mano che il fanatismo entra nella casa .Ma non posso neanche promuoverlo. Sarà certamente uno di quei film che finiranno in fondo al cassetto della mia memoria e che mai più guarderò.