Il rumore delle critiche su questo film è stato notevole, ma come
sempre lascio scivolare il caos e mi immergo nella storia raccontata
dal regista, in questo caso Darren Aronofsky( “Il cigno nero”).
Inizio subito
dicendo che la sostanza c'è e il messaggio è evidente. Quello che
stona all'interno di Madre è lo sviluppo
visivo; in parole povere Darren ha “leggermente” esagerato!
Ho molto apprezzato
che ogni personaggio reincarnasse un simbolo biblico ma, ahimè,
la religione è un
tema che va maneggiato con cura essendo un’arma a doppio taglio.
Javier Bardem è un
poeta, metaforicamente rappresenta Dio, il quale ha perso ogni
stimolo creativo, mentre sua moglie Jennifer Lawrence è LA MUSA,
l’ispirazione, e quindi la Madre Terra .
La loro grande casa
dispersa in un fitto bosco viene a un certo punto infestata da vari
personaggi che lentamente affollano e distruggono quel piccolo angolo
di “Paradiso”.
Ogni persona che
entra dalla porta simboleggia varie sfumature positive e negative
umane; nonostante la moglie continui con insistenza a chiedere al
poeta di cacciare tutta quella gente, lui non può farne a meno,
perché ha bisogno della loro sofferenza, del loro amore e della loro
gratitudine per creare la poesia perfetta.
Evitare una strage
di fischi è molto difficile quando si decide di portare Dio e i
propri “seguaci” sul grande schermo.
A mio parere Aronofsky ha malamente pompato in maniera estrema e troppo duramente un tema così delicato e fragile.
Ci sono molti film
che si spingono nella direzione religiosa, esaltandola o
massacrandola ma solo in pochi hanno saputo dosare il tutto con
estrema precisione.A mio parere Aronofsky ha malamente pompato in maniera estrema e troppo duramente un tema così delicato e fragile.
In Madre le
proporzioni sono totalmente squilibrate, così ad un tratto ti
ritrovi a guardare una pellicola che sembra un film di guerra, con
tanto di bombe e spari. Si vedono persone sdraiate a terra
incappucciate e giustiziate, il corpo di un neonato (che rappresenta
il figlio di Dio) che viene fatto a pezzi e divorato, donne tenute
prigioniere e torturate.
Tutti noi sappiamo
che l'essere umano è arrivato spesso a varcare le porte del male,
usando Dio come scudo per la propria malvagità; ma sbatterlo in
faccia allo spettatore con così estrema violenza e condensare il
tutto negli ultimi 45 minuti, è veramente troppo, anche per una
persona come me che guarda spesso film dalle tinte molto forti.
Come ho già detto
il messaggio e’ evidente e percepibile in ogni sua forma e mi
dispiace sempre quando assisto al fallimento di un’idea perché è
stata rappresentata male.
Forse i fischi non
li meritava, e non me la sento neanche di bocciarlo totalmente perché
la qualità in certi aspetti è innegabile, come ad esempio
l’interpretazione di alcuni attori, la fotografia e l’atmosfera
che cambia man mano che il fanatismo entra nella casa .Ma non posso
neanche promuoverlo. Sarà certamente uno di quei film che finiranno
in fondo al cassetto della mia memoria e che mai più guarderò.
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