Adattamento
cinematografico tratto dal libro - inchiesta "Black Mass : The
True Story of an Unholy alliance between the FBI and the Irish
Mob"del 2001, in cui vengono raccontati gli anni d'oro di James
Joseph Bulger Jr. ( Johnny Deep ) soprannominato Whitey, leader della
Winter Hill Gang e incallito criminale dall'età di 14 anni. John
Connoly ( Joel Edgerton ) agente dell'FBI e suo rispettoso amico
d'infanzia, gli propone un accordo per fermare la mafia italiana
della famiglia Angiulo, che a quei tempi governava l'illegalità di
Boston . Bulger accetta, vedendo la possibilità di eliminare , senza
imbrattarsi troppo di sangue le mani, i suoi rivali di potere. Così
con un " dare e avere " dall'FBI si fa silenziosamente
strada verso l'ambito trono , diventando non solo il criminale più
potente di Boston ma con il tempo , anche il più ricercato.
Il
buon cast è
capitanato
da un glaciale Deep che con i denti marci, gli occhi malvagiamente
azzurri e la testa stempiata, emana
con discreta bravura l'anima nera e tormentata di Whitey.
Joel
Edgerton impersona l'ambizioso agente dell'FBI Jonh Connoly. Ammirato
nei panni di Tom Buchanan nel Il Grande Gatsby , Edgerton padroneggia
con disinvoltura un personaggio ambiguo, forse alle volte troppo
sopra le righe nell'interpretazione ma pur sempre potente.
Kevin
Bacon è il nevrotico agente dell'FBI a capo dell'ufficio dei
presunti guardiani di Boston, mentre Benedict Cumberbatch ( The
Imitation Game ) interpreta il fratello di Bulger : personaggio dal
forte legame con il protagonista ma raccontato con una certa
freddezza; Cumberbatch e il suo Bill Bulger, uomo politicamente
corretto, risulta quasi superfluo all'interno dalla trama del film di
Scoot Cooper ( Crazy Heart ).
Mi
fa rabbia che una storia reale e cruda come quella del secondo
criminale più ricercato dall'FBI, sia stata raccontata in modo così
insipido, castrata emozionalmente da una sceneggiatura priva di
struttura, esaltata da una regia lenta e allo stesso tempo
eccessivamente veloce nella descrizione di eventi fondamentali per lo
spettatore.
Si
assiste a gente che viene picchiata,ammazzata e torturata; niente di
nuovo e neanche così tanto macabro da crearti orrore, sotto questo
punto di vista, fa più effetto una puntata di 40 minuti di The
Walking Dead che 2 ore di Black Mass .
I
personaggi non vengono compresi pienamente e il dito non va puntato
sugli attori ma indubbiamente su Cooper e i due sceneggiatori Jez
Butterworth e Mark Mallouk
, colpevoli
di aver dato priorita' ad una violenza gratuita e inutile, privando i
personaggi dello spessore che si meritavano. Un uomo come Bulger, che
per anni ha giostrato a suo piacimento l'FBI, a tal punto da riuscire
non solo a diventare il Capo dei Capi alle loro spalle, ma anche di
sparire per più di 15 anni, manca totalmente di
credibilita'.Nonostante si percepisca in alcuni frammenti del film la
sua mente contorta, sofferente e indirizzata verso il male, anche in
questo caso il regista non riesce a delinearne i contorni, rendendo
tutto molto sbiadito.
Stesso
discorso per gli scagnozzi della Winter Hill Gang, ignorati pur
essendo indispensabili alla trama.
La
parte più interessante sono le immagini dei veri protagonisti che
accompagnano i titoli di coda. L'unica emozione provata alla fine é
il rammarico che qualcuno possa aver sprecato così tanto potenziale
per vendere noia ... PECCATO!
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