lunedì 18 aprile 2016

ROOM





La stanza in questione si trova dentro a un capannone in un giardino qualunque, chiusa ermeticamente da una massiccia porta. Nella stanza vivono da 7 anni Joy , rapita da “Old Nick” e suo figlio Jack di 5 .
La storia è raccontata dal punto di vista del bambino , da ciò che vede, ciò che prova e da ciò che “MA” gli ha fatto credere : che fuori dalla stanza ci sono gli alieni e che tutto ciò che vede nella traballante tv è falso, le persone , gli alberi , il mare, tutto!! perché il mondo è la stanza.
Tutto inizia il giorno che Jack compie 5 anni.
Joy, stanca di essere una prigioniera sessuale, stanca di non avere più quella libertà che per 17 anni ha assaporato, decide di strappare le certezze di Jack raccontandogli una nuova verità , che fuori dal lucernario c'è il vero mondo, in cui lei viveva con i suoi genitori, le racconta di essere stata rapita e SOPRATTUTTO che la stanza non è il mondo.

A fatica Jack crede alle sue parole e non capisce perché “ MA” se ne vuole andare da quel mondo a lui così familiare e rassicurante, ma Joy ha bisogno del suo aiuto per scappare.
Impone a Jack di farsi arrotolare in un tappeto, in modo che Old Nick credendolo morto lo porti fuori dalla stanza alla ricerca di un posto in cui seppellirlo ed è in quel momento che Jack dovrà scappare e chiedere aiuto .

Il bambino è impaurito e furioso con la madre, ma fa comunque quello che lei gli chiede, RIUSCENDO in un impresa tanto difficile per lui quanto spaventosa; non solo per Old Nick, ma anche per quel mondo a lui così tanto sconosciuto.
Salta dal camion in corsa ma le gambe cedono e Old Nick è proprio alle sue spalle. Un passante lo nota e Jack fa uscire dalla sua terrorizzata voce una sola parola“ AIUTO” ...parola che fortunatamente viene ascoltata e rassicurata.
Il nuovo mondo si apre davanti ai suoi deboli occhi, creando una verità che con il tempo si trasformerà in una curiosià piacevolmente positiva. Non per Joy , lei crolla è schiacciata dai cambiamenti di quel mondo, dalla consapevolezza di ciò che le è accaduto ed è soffocata dalla colpa di aver rovinato la vita a suo figlio tenendolo con se in quella stanza.
La potenza del film, non nasce dagli abusi, non visti ma solo percepiti da Jack chiuso nell'armadio quando Old Nick fa “visita”, non dall'agonia di Joy per quella libertà rubata, ma dal forte legame materno, dalla forza inaspettata di un bambino che non solo salva “ MA” dalla stanza ma anche dal mondo .

A soli 10 anni Jacob Tremblay, percorre la scala di emozioni in 1 ora e 58 minuti di innata bravura, un vero e proprio piccolo prodigio di Hollywood!
Brie Larson è stata penetrante nel trasmettere il grave malessere di Joy dalla stanza al mondo esterno, ma l'interpretazione di Jacob è ammaliante, il suo viso dannatamente espressivo e il suo corpo che si muove affascinato e terrorizzato nel nuovo mondo è intenso e commovente ed è così tanto bravo da non farti percepire il copione studiato.
La mano del regista Lenny Abrahamson , racconta la storia di Joy e Jack non solo attraverso la voce e i pensieri del bambino ma anche attraverso i suoi occhi , una descrizione dei particolari dalla cupa stanza al colorato mondo toccando gentilmente ogni angolo , i primi piani ricchi di intensità colpiscono ripetutamente lo stomaco e la sceneggiatura si intreccia perfettamente alla fotografia degli avvenimenti, sceneggiatura della scrittrice Emma Donoghue, autrice del libro “Stanza,letto,armadio,specchio” da cui è stato tratto il film.


Le sensazioni negative soffiano lievemente per dare spazio all'energia positiva di un’ unione unica: quella tra una madre e un figlio indipendentemente dal luogo in cui vivono, e da quello che gli accade.
Quella forza non solo è indispensabile ma reale e pura proprio come Jack.

sabato 16 aprile 2016

JOY




"Quando ti nascondi, sei al sicuro, perchè nessuno può vederti ma la cosa curiosa del nascondersi è che ti nascondi persino da te stessa"
Jennifer Lawrence, vincitrice quest'anno dell'ennesimo Golden Globe per questa sua intensa interpretazione, racconta con la sua calda voce ( io l'ho visto in lingua originale cosa che consiglio sempre quando si tratta di un film della Lawrence ) e il suo ipnotico viso, la storia di Joy Mangano  :

Una donna cresciuta in una famiglia caotica e problematica ma fin da bambina ha il potere di creare cose con le sue piccole mani grazie ad un innata creatività sostenuta fortemente dalla nonna Minny ( Diane Ladd) . Una nonna che le fa anche da madre, consigliandola e spronandola a credere che è molto di più di ciò che è diventata, cioè una donna che ha rinunciato ai propri sogni, con una casa ipotecata e debiti continui.

Un padre ( RoberDe Niro) buttato fuori di casa dalla sua ultima fiamma e che si ritrova a vivere nel seminterrato della figlia insieme all'ex marito della Mangano ( Edgar Ramirez ) che da 2 anni vive lì.
Un madre (Virginia Madsen) che dopo il divorzio avvenuto quando Joy era piccola, si rinchiude nelle telenovelas tra le mura della sua camera da letto dell'affollata casa e una sorellastra ( Elisabeth Röhm) che la giudica governata dalla gelosia.
Una vita fatta di sacrifici, un matrimonio celebrato con troppa fretta e 2 figli venuti al mondo tra mille difficoltà economiche : tutto questo soffoca la protagonista che dopo essersi tagliata con dei vetri strizzando il mocio, ha una geniale idea, qualcosa che rivoluzionerà il mercato casalingo. L'impresa però, non è così facile come sembra, ma grazie alla nuova fidanzata del padre ( Isabella Rossellini) che le finanzia il progetto, e grazie soprattutto all'aiuto dell'ex marito, divenuto col tempo amico e in futuro suo consigliere, incontra il direttore di un canale televisivo, Neil Walker ( Bradley Cooper) che decide di dare una possibilità alla talentuosa Mangano ; il prodotto però viene venduto male dal presentatore del canale, il fallimento è alle porte ma Joy non cede alle voci della sua famiglia che le ripetono di dichiarare bancarotta . Corre da Walker pregandolo di darle un altra possibilità e di far vendere a lei il suo prodotto in tv, dopo un lento inizio le chiamate cominciano ad arrivare , si moltiplicano, ed infine triplicano , raggiungendo un record per l' emittente televisiva.

Sembra tutto avviato nei migliori dei modi, ma nel mondo degli affari basta un consiglio sbagliato, una fiducia mal riposta e tutti i tuoi sforzi, il tuo futuro, la tua stessa casa ipotecata 2 volte, possono svanire a suon di avvocati.

La donna che ha attraversato gioia e ira non intende farsi strappare nuovamente i propri sogni e lotterà con le sue sole capacità contro l'ingiustizia che la travolge, trasformandosi in una guerriera e camminando sulla strada del successo.
Ammetto che ero un pò prevenuta sulla storia, siamo onesti!!! Quanto può essere interessante un film che parla della donna che ha inventato il mocio che strizzi?? MA!! non dimentichiamoci che parliamo di David O. Russel e del fantastico trio, di cui non mi sono ancora stancata Lawrence/Cooper/De Niro ANZI li trovo eccezionali , dovrebbero recitare A VITA insieme perchè creano una magica armonia difficile da incontrare alle volte e resto convinta che ...SQUADRA VINCENTE NON SI CAMBIA!!
Ammetto anche... di essere follemente e perdutamente innamorata di questo brillante regista e della sua immensa capacità di creare storie sulla carta in emozioni visive, cullate da musiche con note che parlano e scenografie casalinghe. Trasformare la donna che ha inventato il primo mocio che strizzi e che puoi mettere in lavatrice in una Eroina è un impresa ardua, eppure l'incantatore di emozioni ci è riuscito con facilità, dando vita ad un ennesimo Gran Bel Film che non va assolutamente messo a confronto con “ Il Lato Positivo “ cast simile , percezioni diverse!!



Joy Mangano non è solo colei che ha inventato moci e gruccie; è una Donna che ha lottato nella miseria per veder realizzati i propri sogni, è una Donna che ha creduto di poter essere altro , anche se le dicevano che era solo una casalinga. Una Donna determinata, che ha messo in gioco tutto quel poco che aveva per un IDEA, ed è questa la forza del film, credere in se stessi, credere nei propri sogni e raggiungerli senza rinunciare davanti agli ostacoli è POSSIBILE perchè siamo noi i padroni del nostro destino.



lunedì 11 aprile 2016

KUNG FU PANDA 3





“Se fai solo quello che sai fare non sarai mai più di quello che sei ora”


Gli sceneggiatori della Dreamworks hanno descritto la crescita interiore di Po da Allievo a Maestro in modo lineare e impeccabile, mantenendo tutti i personaggi e... udite udite! anche dei
“ vecchi “ personaggi nella loro forma originale, senza creare sbavature, mentre l'entrata dei “ nuovi” ha arricchito una potenza di valori poetici, firma indelebile della storia del dolce panda e del suo mondo di eroi .I disegnatori decorano con pennellate digitali dei paesaggi ricchi di colori da sembrare quasi reali, non mancano le risate, gli occhi lucidi e i sorrisi da imbambolati, rendendo il tutto un magnifico capolavoro di animazione.

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L' incontro con il suo vero padre lo porterà alla scoperta di un mondo a lui sconosciuto, e insieme inizieranno il viaggio verso il villaggio dei panda . Il mio eroe cercherà di capire se stesso, vivendo tra i suoi simili per poter sconfiggere  Kai , tornato dal regno degli spiriti per rubare la forza a tutti i Maestri del Kung fu e acquisire il potere assoluto.

Sì , sono una super fan di Po , dal primo momento che il suo caldo muso è apparso sullo schermo me ne sono completamente innamorata. A casa mia c'è un enorme scritta in cucina con la frase di Maestro Oogway : “ Ieri è storia,domani è un mistero ma oggi è un dono per questo si chiama presente”.
Quindi potete immaginare quanto le mie aspettative fossero altissime, e avevo una gran paura che qualcosa potesse farmi storcere il naso in segno di disgusto, cosa che non è avvenuta ne per il primo e nemmeno per il secondo.
Probabilmente quello che mi piace tanto di Po è che lui è uno di noi, non come i 5 cicloni  “ Tosti Tosti” !
LUI è goffo, impaurito, insicuro, fragile, e si strafoga di cibo quando è sconvolto, ma ha anche una grande passione, un altruismo amoroso e una forza inaspettata.
Lui è il mio Eroe , il mio esempio e dovrebbe esserlo per molti di noi.
Non si arrende perché un vero guerriero non lo fa mai, e in questo terzo capitolo dovrà percorrere una strada molto più difficile : quella della consapevolezza del proprio essere, la domanda del Brucaliffo che la maggior parte di noi si pone a un certo punto della propria vita : chi sei tu??

Oltre a toccare la percezione di noi stessi, la Dreamworks porta sullo schermo il tema della paternità, arricchendo una storia già potente di morale in un qualcosa di altrettanto forte. Da una parte abbiamo il padre biologico , dall'altra colui che l'ha cresciuto. Mostrare in un film d'animazione la difficoltà nell'accettare di essere stati adottati, la delicatezza di costruire insieme un futuro per il proprio figlio senza guerre interiori genitoriali trovo che sia molto coraggioso e giusto da affrontare anche in un cartone.

.Il mio consiglio è di condurre i vostri bambini e voi stessi nella nuova avventura emotiva di Po. Vi regalerà non solo risate e dolcezza, ma anche di energia positiva; quella che si cela in ognuno di noi ma che spesso rimane ferma ad aspettare .