Trama:
Tilly
Dunnage ( Kate Winslet) è un’ affascinante ed affermata stilista
che ha girato l'Europa fra seta e paillettes , lontana dal piccolo
paesino in cui è cresciuta, Dungatar in Australia . Decide di
tornare per far chiarezza sulla vicenda che ha macchiato di sangue la
sua infanzia strappandole l'amore materno. Si trova così a fare i
conti con una madre ( Judy Davis ) soprannominata la pazza, che vive
in una casa fatiscente in mezzo alla sporcizia .
Il
suo ritorno non solo scuote la mente di una madre folle, ma anche e
soprattutto gli animi di un intero paese, che inizialmente
approfitta della sua innata dote creativa per dare colore alle
proprie grigie vesti, non risparmiando però pettegolezzi dovuti al
suo passato da omicida. Tutti tranne Teddy, ( Liam Hemsworth) che
nota la fragile bellezza di Tilly ignorando le voci di popolo.
Più
Tilly ricongiunge i pezzi del suo passato, più questo si intreccia
ad un presente legato dalle bugie, componendo una amara verità. Con
il tempo però ,Tilly perdonerà coloro che hanno taciuto portandola
all'esilio, ma
non sempre il bene trionfa se il male è unito e l'aria di vendetta
su Dungatar soffia a colpi di ago e filo .
Pensiero:
A
metà pellicola un dubbio ha invaso la mia mente, forse poteva essere
un film molto più interessante se tutta la parte “ sentimentale”
fosse stata tagliata , essendo non così essenziale in una storia in
cui il legame più importante di Tilly è quello con la ritrovata
madre. La drammaticità di questo allontanamento senza risposte
poteva e doveva a mio parere rimanere il protagonista del film ,
alleggerendo il tutto con maggior comicità
tagliente, una
descrizione
dei maligni personaggi più
marcata e alla fine concludere il tutto
con la gustosa vendetta...CHISSA’ ?? questo mi sono domandata.
Ma
l'alchimia palpabile tra la formidabile Kate Winslet e la straordinaria Judy Davis insieme all'esilarante Hugo Weaving
nelle vesti dello sceriffo in gonnella e le vipere di Dungatar
Sarah Snook, Rebecca Gibney, Caroline Goodall – queste sono solo
alcune – donano al film un’ energia così magnetica da
affievolire
il
mio
dubbio.
Anche
i costumi impolverati delle vipere, trasformati in eleganti capi d'
alta moda tra le mani di Marion Boyce e Margot Wilson hanno
contribuito a sbiadire il mio CHISSà!! donando carattere alle
movenze dei protagonisti; cosi come le svariate sfumature delle luci
di Donald Mc Alpine e il torrido West riprodotto dallo scenografo Roger Ford hanno catturato la mia traballante attenzione.
Conclusione:
Tutto sommato, il film di
Jocelyn Moorhouse, tratto dal romanzo omonimo di Rosaline Ham è caldamente piacevole, nonostante la brusca perdita di ritmo che si fa strada nella seconda parte del film, accompagnata dai suoni sdolcinati di una love story. Pero’se avessi scartato la parte sentimentale, non avrei avuto
modo di rivalutare l'attore Liam Hemsworth , notando il suo UNICO
talento: quello nello sbottonarsi la camicia!