venerdì 17 giugno 2016

The DressMaker – il diavolo è tornato




Trama:

Tilly Dunnage ( Kate Winslet) è un’ affascinante ed affermata stilista che ha girato l'Europa fra seta e paillettes , lontana dal piccolo paesino in cui è cresciuta, Dungatar in Australia . Decide di tornare per far chiarezza sulla vicenda che ha macchiato di sangue la sua infanzia strappandole l'amore materno. Si trova così a fare i conti con una madre ( Judy Davis ) soprannominata la pazza, che vive in una casa fatiscente in mezzo alla sporcizia .

Il suo ritorno non solo scuote la mente di una madre folle, ma anche e soprattutto gli animi di un intero paese, che inizialmente approfitta della sua innata dote creativa per dare colore alle proprie grigie vesti, non risparmiando però pettegolezzi dovuti al suo passato da omicida. Tutti tranne Teddy, ( Liam Hemsworth) che nota la fragile bellezza di Tilly ignorando le voci di popolo.
Più Tilly ricongiunge i pezzi del suo passato, più questo si intreccia ad un presente legato dalle bugie, componendo una amara verità. Con il tempo però ,Tilly perdonerà coloro che hanno taciuto portandola all'esilio, ma non sempre il bene trionfa se il male è unito e l'aria di vendetta su Dungatar soffia a colpi di ago e filo .

Pensiero:

A metà pellicola un dubbio ha invaso la mia mente, forse poteva essere un film molto più interessante se tutta la parte “ sentimentale” fosse stata tagliata , essendo non così essenziale in una storia in cui il legame più importante di Tilly è quello con la ritrovata madre. La drammaticità di questo allontanamento senza risposte poteva e doveva a mio parere rimanere il protagonista del film , alleggerendo il tutto con maggior comicità tagliente, una descrizione dei maligni personaggi più marcata e alla fine concludere il tutto con la gustosa vendetta...CHISSA’ ?? questo mi sono domandata.

Ma l'alchimia palpabile tra la formidabile Kate Winslet e la straordinaria Judy Davis insieme all'esilarante Hugo Weaving nelle vesti dello sceriffo in gonnella e le vipere di Dungatar Sarah Snook, Rebecca Gibney, Caroline Goodall – queste sono solo alcune – donano al film un’ energia così magnetica da affievolire il mio dubbio.
Anche i costumi impolverati delle vipere, trasformati in eleganti capi d' alta moda tra le mani di Marion Boyce e Margot Wilson hanno contribuito a sbiadire il mio CHISSà!! donando carattere alle movenze dei protagonisti; cosi come le svariate sfumature delle luci di Donald Mc Alpine e il torrido West riprodotto dallo scenografo Roger Ford hanno  catturato la mia traballante attenzione.


Conclusione:


Tutto sommato, il film di Jocelyn Moorhouse, tratto dal romanzo omonimo di Rosaline Ham è caldamente piacevole, nonostante la brusca perdita di ritmo che si fa strada nella seconda parte del film, accompagnata dai suoni sdolcinati di una love story. Pero’se avessi scartato la parte sentimentale, non avrei avuto modo di rivalutare l'attore Liam Hemsworth , notando il suo UNICO talento: quello nello sbottonarsi la camicia!


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