Lo sapevate che ...
TOY STORY :
Durante la
lavorazione di Toy Story 2, qualcuno ha accidentalmente cancellato
tutto il film. Fortunatamente un animatore ne aveva una copia per
poter lavorarci da casa, essendo diventato da
poco padre.
La moquette della
casa di Sid presenta un disegno identico a quella dell’Overlook
Hotel del film Shining, mentre nella scena in cui Sid viene assalito
dai giocattoli-zombie, una delle bambole pronuncia la parola
“REDRUM”, anch’esso chiaro riferimento a Shining.
A BUG'S LIFE :
La produzione di Z la Formica della Dreamworks fu accelerata per uscire prima di A Bugs Life della Pixar.
Quando Flick cammina per la città, si può vedere che su un cartone c'è un disegno di un leone e con scritto: "The King Lion" riferimento al film Disney "Il Re Leone".
MONSTERS & CO :
Nel progetto
originale della sceneggiatura, Sulley non era uno "spaventatore"
ma un operaio di nome Johnson con la pelliccia marrone
Il vero nome
di Boo è Mary., come la sua baby doppiatrice ,Mary Gibbs , data la
difficoltà di convincerla a stare in studio di registrazione , è
stato scelto di seguirla con un microfono e registrare le battute di
Boo mentre giocava.
ALLA RICERCA DI NEMO :
- Nella versione originale, lo squalo vegetariano si chiama Bruce come il modellino de "Lo squalo" di Steven Spielber.
GLI INCREDIBILI :
Il regista Brad Bird racconta nel DVD che gli sceneggiatori hanno passato un mese a sfogliare i vecchi fumetti Marvel e DC per tirare fuori i nomi più assurdi possibili.
Il regista Brad Bird racconta nel DVD che gli sceneggiatori hanno passato un mese a sfogliare i vecchi fumetti Marvel e DC per tirare fuori i nomi più assurdi possibili.
CARS :
Fra le
macchine che partecipano alla gara che si svolge all'inizio del film
ne compare una completamente bianca con una grande mela grigia (logo
Apple) stampata sul cofano e con il numero di gara 84, che
corrisponde al 1984, anno in cui la Apple presentò sul mercato il
primo modello di personal computer, chiaro omaggio a Steve Jobs.
RATATOUILLE :
Alfredo
Linguini ha chiari riferimenti gastronomici. Il nome rimanda alla
salsa Alfredo, inventata dallo chef Alfredo di Lelio. Il cognome si
riferisce invece alle ben note ‘linguine’.
Il film nelle sale è
uscito in concomitanza con "300" e "I Simpson",
battendoli entrambi.
WALL . E :
Il personaggio
Wall-E prende il nome da Walter Elias Disney.
In una scena
iniziale è possibile riconoscere lo scooter dello chef Skinner di
«Ratatouille» e un pupazzo di Mike Wazowski di «Monsters &
Co».
UP :
Il
personaggio di Russell è stato modellato ad immagine e somiglianza
all'animatore della Pixar Peter Sohn.
L'esploratore
che truffa il povero Fredricksen si chiama Charles Muntz, chiaro
riferimento a Charles Mintz, il produttore per il quale Disney ha
lavorato da giovane e che lo aveva imbrogliato sottraendogli i
diritti di «Oswald, il coniglio fortunato».
RIBELLE :
È il primo
film dello studio in cui il protagonista è una donna, nonché il
primo ad essere ambientato in un’altra epoca.
MONSTERS UNIVERSITY :
All'ingresso della Monsters University, gli studenti toccano come segno di scaramanzia la zampa di una statua: si tratta di una parodia dell'usanza dei ragazzi della Harvard University di toccare lo stivale della statua di John Harvard.
Abigail Tritamarmo, era originariamente immaginata al maschile. Poi è stato cambiato al femminile dato che i realizzatori non avevano visto alcun "spaventatore" femmina nel primo film.
All'ingresso della Monsters University, gli studenti toccano come segno di scaramanzia la zampa di una statua: si tratta di una parodia dell'usanza dei ragazzi della Harvard University di toccare lo stivale della statua di John Harvard.
Abigail Tritamarmo, era originariamente immaginata al maschile. Poi è stato cambiato al femminile dato che i realizzatori non avevano visto alcun "spaventatore" femmina nel primo film.
INSIDE OUT :
L'ispirazione
a creare Emozioni diverse viene direttamente dai nani di
Biancaneve,in particolare, Gioia e Rabbia sono molto simili a
Gongolo e a Brontolo.
Le forme del
labirinto della memoria a lungo termine ricordano quelle di un
cervello.
IL VIAGGIO DI ARLO :
Il Viaggio di
Arlo” è il primo film Pixar con le nuvole in 3D! Prima infatti
le nuvole, venivano inserite successivamente agli effetti speciali.
ALLA RICERCA DI DORY :
A causa di Hank il polpo, il film ha impiegato ben 13 anni prima di venire alla luce, per ogni sua scena, ci sono voluti 2 anni di realizzazione.
A causa di Hank il polpo, il film ha impiegato ben 13 anni prima di venire alla luce, per ogni sua scena, ci sono voluti 2 anni di realizzazione.
PIXAR :
In quasi
tutti i film Pixar appare un furgoncino del Pizza Planet e il
codice A113, il numero di un’aula al California Institute of Arts,
un’università di Valencia, California, dove studiarono molte
persone che ora lavorano alla Pixar.
STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA
RispondiEliminaCon riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note "fettuccine all'Alfredo" (“Fettuccine Alfredo”).
Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna, Alfredo Di Lelio decise di trasferirsi in un locale in una via del centro di Roma, ove aprì il suo primo ristorante che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. il sito web di Il Vero Alfredo).
Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
Un aneddoto della vita di mio nonno. Alfredo fu un grande amico di Ettore Petrolini, che conobbe nei primi anni del 1900 in un incontro tra ragazzi del quartiere Trastevere (tra cui mio nonno) e ragazzi del Quartiere Monti (tra cui Petrolini). Fu proprio Petrolini che un giorno, già attore famoso, andando a trovare l’amico Alfredo, gli disse che lui era un “attore” della cucina romana nel mondo e gli consigliò di attaccare alle pareti del ristorante le sue foto con i noti personaggi soprattutto dello spettacolo, del cinema e della cultura in genere che erano ospiti di “Alfredo”. Anche ciò fa parte del cuore della bella tradizione di famiglia che continuo a rendere sempre viva con affetto ed entusiasmo.
Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono e sono fuori dal mio brand di famiglia.
Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza – sezione Attività Storiche di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti
Ines Di Lelio